Buona fortuna donna (di Maria Antonietta Mea)
Ti urlano
dentro
secoli di schiavitù.
La tua coscienza
si risveglia
consapevole
e dolente
del plagio subito
della violenza
del maschio
complessato
che non ti perdona
il privilegio
di partorire.
E tu senti
il dovere di lottare.
Buona fortuna, donna!
È la tua ora.
Ma sappi
che basterà un attimo
di smarrimento
basterà
che anche una volta
tu scenda
a patti col nemico
padre amante marito fratello
perché tutto il cammino fatto
sia annullato.
Fa in modo
che la tua sola forza
basti.
È l’unica condizione
per salvare
quel briciolo
di dignità
che non sono riusciti
a toglierti.
È l’unico mezzo
per riscattare
il lungo passato
in cui ti sei fatta
odalisca
cuoca
fattrice
e vestendoti d’amore
ti sei venduta.
Per debolezza
per interesse
per solitudine
per masochismo
per ambizione
per cambiare padrone
Perché quel destino
ti hanno
raccontato
mettendoti
in mano
una bambola