Soledad (Solitudine) di Lara Carrozzo
in Poesia
Non pronunciare il mio nome (Soledad)
se m’arrovello nel dolore
(che miasma nell’anima!) …
A braccia conserte
su un tavolino in legno
mangio erba ghiacciata
che diventa veleno
nel conforto lacrimato,
nello spessore costretto,
dei miei strumenti
che giacciono …giacciono
nella vita impiastrata
d’inchiostro nero
nel mentre la speranza illuce
conduce, come in un tunnel
disperdendomi come
quelle rane negli stagni
sulle foglie
che sembrano sapere
più di chiunque altro
sul Dio dell’Amore
che ti dedica l’incanto
in un attimo di solitudine.
(Opera n° 3 – L’Eterno Sentire)